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IMPIANTI RECUPERO ACQUE |
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Nel settore privato il 50% circa del fabbisogno giornaliero di acqua potabile può
essere sostituito con acqua piovana.
Questa può essere impiegata in particolare per l’irrigazione del giardino, per il
risciacquo dei WC, per le pulizie e per il bucato.
Negli ambienti pubblici l’acqua di servizio può essere usata per il risciacquo dei
WC, le pulizie e l’irrigazione dei giardini.
In ambito industriale sono ipotizzabili numerose aree di impiego.
Oltre che in campo sanitario e per l’irrigazione dei giardini, l’acqua di servizio
può essere usata
anche per le pulizie, il bucato, per i frigoriferi e come tratta d’acqua.
Nel caso specifico del bucato gli impianti di sfruttamento dell’acqua piovana assicurano
la necessaria purezza batteriologica, attestata da vari enti fra cui l’Istituto
Nazionale Tedesco di Igiene a Brema
e l’Ente per l’Ambiente di Amburgo.
L’acqua piovana è “dolce” al contrario di quella dell’acquedotto che è relativamente
“dura”.
Di conseguenza nelle faccende domestiche e nel bucato si può risparmiare sull’uso
dei detersivi.
Su tutte le ventole e le maccine lavate con acqua piovana si formano molto meno depositi calearci.
Ne consegue una sensibile riduzione dei costi di riparazione e sostituzione.
Un impianto di recupero
dell'acqua piovana è solitamente composto una cisterna,
un filtro e un impianto di sollevamento.
A seconda delle esigenze, inoltre, si possono assemblare singoli componenti e realizzare
soluzioni differenziate su misura.
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